Qual è il futuro della viticoltura italiana e quali saranno i vini che berremo domani? Quali le soluzioni alle conseguenze dell’aumento della temperatura? Helmuth Köcher affronta un tema di grande attualità e nella sua Caccia del Mese presenta una personale selezione di vini “del futuro” aspettando il 27° Merano WineFestival.
Con lo sguardo al futuro per pensare a come sarà il mondo del vino di domani, tra cambiamenti climatici, vitigni resistenti e aspettative dei consumatori. Helmuth Köcher segue questa tematica già dal 2015, quando se ne è occupato durante l’evento Merano Wine Forum. Recentemente inoltre è intervenuto al convegno RO-Wein International Wine Festival, dove ha tenuto una Masterclass dedicata al futuro del vino. Ora, in vista di Merano WineFestival 2018 (9-13 novembre), il WineHunter torna ad approfondire l’argomento, dedicandogli la sua Caccia del Mese e presentando una selezione di vini che considera un riferimento per la viticoltura di domani.
È ormai un dato di fatto che l’aumento della temperatura è una delle condizioni che caratterizzerà maggiormente il futuro della viticoltura. Ecco quindi che diventa fondamentale anticipare i tempi, scegliendo vitigni più resistenti, riducendone la densità d’impianto, spostando la produzione verso altitudini maggiori e investendo sulla coltivazione della biodiversità. Ma il futuro del vino passa anche per un cambiamento che deve tener conto delle aspettative dei consumatori.
In questo contesto il WineHunter Helmuth Köcher ha selezionato alcuni vini che possano diventare un riferimento per la viticoltura del futuro e li presenta in questa Caccia del Mese. Si inizia dal Veneto con lo spumante rosè metodo charmant Violette di Conte Collalto, un vino che nasce da un vitigno molto resistente costituito da Raboso del Piave e Moscato d’Amburgo, l’incrocio Manzoni Moscato 13.0.25. Un vitigno che potrebbe diventare un importante riferimento per il futuro, soprattutto nella versione spumantistica. Da un vino veneto ad uno altoatesino, lo spumante metodo classico Sauvignon Gris Lieselehof Brut, nato incrociando Cabernet Sauvignon e Bronner. Un prodotto particolarmente interessante realizzato da una varietà Piwi. La scelta del WineHunter va poi al Monte Carbonare 2015 di Suavia, un 100% di uve Garganega che cresce su terreno vulcanico. Un bianco di grande personalità, schietto e verace, dalla mineralità tagliente. Il viaggio virtuale attraverso l’Italia passa poi in Costa d’Amalfi. Il vino prescelto è un rosso delle Cantine Marisa Cuomo, il Furore Rosso, risultato dall’unione delle uve di Piedirosso e di Aglianico, espressione di quella che viene definita “viticoltura eroica”. Infine, un vino dolce piemontese, il Lamoscata di Mongioia, un moscato d’Asti che nasce da un antico vitigno di origine mediterranea. La vinificazione avviene in anfora e il risultato è giudicato sorprendente e convincente in vista del futuro.
Si conclude questo viaggio verso il futuro del vino da parte del WineHunter Helmuth Köcher, ma la caccia di prodotti di altissima qualità nel rispetto del motto “Excellence is an attitude” continua…